Dal catalogo: Muse contemporanee.
Attraverso le opere, come lei stessa ha ammesso, sente la necessità di cercarsi e raccontarsi.
“Ho intrapreso un viaggio su un doppio binario”. Da un lato riallaccia i fili della memoria, ricordando l’opera del padre, il maestro Giancappetti e dall'altro ritorna ad interpretare la figura femminile a lei tanto cara.
“Non potevo, ha svelato, non raccontarmi anche attraverso mio padre. Ho portato avanti una vera e propria opera di citazione, utilizzando gli spolveri di mio padre. Tornano a galla i soggetti a lui cari, rivisitati, secondo la mia creatività. Ed ecco, quindi, spiegate quelle barche che riposano sul fondo del mare. Non sono affondate ma sono semplicemente adagiate sul fondale marino. E’ lì, nel mare che lui tanto amava, che so di trovare papà. Il mare ora è la sua terra, l’acqua il suo ossigeno.”
Prediletto è anche il tema femminile, le Muse Contemporanee. ”Ho rappresentato queste donne valorizzandone soprattutto il lato spirituale. In queste immagini rappresento le donne come se fossero armoniosi contenitori. Il copricapo custodisce esperienze, idee, pensieri positivi che rimandano ad un concetto di donna ampio e articolato. Non una donna ma tante donne che, insieme, fanno squadra”
Allo spettatore resta il compito di comprendere cosa raccontano quelle barche addormentate in fondo al mare e sentire il pensiero, potente e coraggioso, di queste enigmatiche muse contemporanee.
(Mostra “45 ceramiche da 45 cm” estratto dall'intervista della giornalista Francesca Blasi)